Avishai Darash
Samskara

Avishai Darash “Samskara” AMC017 – A.MA Records

Melting pot. L’identità condivisa che la commistione di etnie e religioni diverse esprime questa consueta, ma pur sempre suggestiva e curiosa, espressione si respira in ogni nota della musica incisa in questo disco. E’ la convivenza la grande scommessa delle società che viviamo, qualcosa che ha che fare con la tolleranza, che ha che fare con il dialogo, con l’incontro. E “Samskara”, qui al plurale (riti di passaggio che segnano i momenti più importanti della vita di un essere umano), ne è testimonianza appassionata e, in qualche modo, sofferta. Proprio così, perché la sofferenza è la chiave di lettura di questa musica, qualcosa di inconsapevole inclusa nel codice genetico di ognuno degli straordinari musicisti coinvolti in questo progetto. “Samskara” è il medio oriente che incrocia il mediterraneo occidentale con uno struggente caleidoscopio di suoni in cui il rinnovato interesse per la spiritualità in certa musica contemporanea prende il sopravvento. Il leader è un pianista (ma anche compositore e arrangiatore) di origini franco/israeliane attualmente residente ad Amsterdam punta di diamante della Amsterdam Andalusian Orchestra – nella quale militano anche il violinista marocchino Abderrahim Semlali, il suonatore di oud Haytham Safia anch’esso israeliano, la vocalist marocchina Karima El Fillali tutti coinvolti in “Samskara” – e già vecchia conoscenza della A.Ma Records con la quale ha inciso l’anno scorso con i Nomadic Treasures. Il contrabbassista è un italiano, Daniele Cappucci mentre il batterista è uno spagnolo della Catalogna, Joan Terol Amigò. Sono i portavoce di una mentalità che non ama le etichette e che prende spunto da un certo modo di fare musica – il jazz ad esempio con il suo essere per eccellenza colonna sonora della migrazione – per esprimere e sintetizzare un modo di porsi accogliente, inclusivo, qualcosa che comunque stimoli la capacità di emozionarsi. Provate ad ascoltare Like Butter In The Sun, la penultima traccia di questo struggente viaggio sonoro, la sua soulness, la sua radiofonicità. E’ molto, molto probabile che riuscirete a riconciliarvi con il mondo.

Avishai Darash Leader & Piano

Daniele Cappucci Contrabbasso 

Joan Terol Amigò Batteria 

Karima El Fillali  Voce 

Abderrahim Semlali Violino 

Haytham Safia UD 

 

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