La scena jazz europea è vasta e ricca di molti talenti. L'etichetta italiana AMA records ci ha fatto sognare con l'ottimo album della cantante serba Sanja Markovic, e quindi quando Antonio Martino il boss di AMA records mi ha mandato l'album di Ugljesa Novakovic dicendomi che la scena serba era relativamente sconosciuta, mi sono precipitato ad ascoltare questo sassofonista e compositore che avrebbe reso verde di gelosia un gran numero di musicisti. Nell'album Reflections possiamo ascoltare ispirazioni folk, classiche e anche una forma ritmica che troviamo negli artisti svedesi o tedeschi, che formano un lavoro singolare e di altissimo livello. Se qui Ugljesa Novakovic è completamente sconosciuto, è una vera celebrità in casa. Il suo curriculum vitae si distingue per la collaborazione con il trombettista Dusko Gojkovic, forse il più “americano” dei musicisti dell'Europa dell'Est, che può vantarsi di aver collaborato con colossi come Miles, Dizzy, Sonny Rollins e per essere stato un attivista nella storica Clarke -Boland Big Band. Reflections è una raccolta di musica che si ispira al jazz in termini di apertura ma che è soprattutto il risultato di un susseguirsi di riferimenti a stili che il sassofonista ha definito negli anni grazie ad esperienze che gli hanno permesso di sviluppare un musical assolutamente riconoscibile linea. È certo che con l'uscita di questo album in Italia, la risonanza di questo artista passerà dalla sua regione ai palcoscenici internazionali, e come la redazione di Paris-Move e bayou Blue Radio hanno spinto i tavoli per accontentarsi comodamente dell'ascolto di questo album dall'inizio alla fine, sulla copertina di questo album merita di riportare il logo “Indispensable”.